Il blog aperto a tutte le idee orginali, alle opinioni coraggiose, alle riflessioni espresse senza peli sulla lingua
Castigat ridendo mores

Pioggia di miliardi dall'Europa, ma il Sud ne spende meno della metà

Dal 2007 il trend è addirittura peggiorato rispetto al passato. Ancora una volta decine di miliardi torneranno indietro per insufficienza di iniziativa privata. Altro che scrivere libri sui torti subiti nel 1860                                            

La lezione evidentemente non è servita a nulla. Nelle regioni del Sud i fondi che l'Europa destina alle cosiddette aree sottoutilizzate continuano ad essere spesi con troppa lentezza o a non essere spesi affatto. Secondo il commissario europeo per i fondi regionali, addirittura, "solo la Romania fa peggio del Mezzogiorno d'Italia". I numeri parlano chiaro: dal ministero per i rapporti con le Regioni fanno sapere che dei circa 90 miliardi di euro destinati al Sud nel periodo 2007-2013, ad oggi ne è stato speso meno del 20 per cento e, per quanto riguarda la somma minima da spendere nell'anno corrente, siamo a meno della metà.
Insomma, un film già visto dal 1993 al 2006 (nei due settenni precedenti) e del quale quindi conosciamo il finale: decine di miliardi di euro regalati da Bruxelles al Mezzogiorno faranno il percorso contrario e dunque, come già accaduto in passato, torneranno nelle casse della Commissione.
Questo dato di fatto a dir poco penoso è da imputare solo in parte alla programmazione superficiale e troppo dispersiva delle amministrazioni regionali; la causa principale è invece l'insufficienza di iniziativa privata, nel senso che, da un lato, i progetti per ottenere i finanziamenti sono troppo spesso carenti (fatto in parte comprensibile se si considera che la burocrazia di Bruxelles è un qualcosa che va oltre la più fervida fantasia), dall'altro lato, sono proprio le richieste ad essere numericamente scarse. Mi rendo conto che, per certi versi, sembra quasi di leggere la relazione sul Mezzogiorno presentata al Parlamento da Sidney Sonnino nel 1876, ma la realtà è proprio questa e finora a poco sono valse le minacce di sanzioni (peraltro poco convincenti) da parte del governo. 
Chi scrive è del Sud e al Sud è cresciuto, ha studiato, ha lavorato. Lungi dall'autore di questo articolo l'intenzione di impartire lezioni ai propri conterranei. Non ne ha i titoli per farlo, tanto più che nei loro difetti riconosce se stesso pienamente. Detto questo, sarebbe comunque doveroso, quantomeno, di piantarla di pubblicare libri sulle ingiustizie subite dai meridionali, durante il Risorgimento, ad opera dei Piemontesi, perché, se pure ci sono state (e ci sono state, sul piano militare, su quello economico e su quello culturale), in più di un secolo di politiche meridionaliste questi soprusi sono stati abbondantemente risarciti. E in ogni caso non serve a nulla scimmiottare la Lega, di cui al Sud negli ultimi anni proliferano le brutte copie.
E' ora che la smettano di lamentarsi dei tagli anche i governatori del Sud, i cui piagnistei sono ingiustificati e ridicoli, alla luce degli intollerabili sprechi di denaro pubblico che le loro Regioni fabbricano a prescindere dal colore politico. Non che gli sprechi non ci siano anche nel resto d'Italia, ma chi ha di meno dovrebbe essere più serio e rigoroso degli altri, non il contrario.
In attesa di vedere concretamente il famoso Piano per il Sud che da oltre un anno viene rispolverato negli annunci del governo con cadenza trimestrale, vorremmo umilmente dare un paio di suggerimenti al governo stesso e all'Unione europea: il primo è di smetterla di regalare soldi a fondo perduto al Meridione, perché centocinquant'anni di storia unitaria dimostrano che questa politica, oltre ad essere economicamente semi-fallimentare, si è rivelata culturalmente controproducente. Il secondo è di mettersi d'accordo con un'apposita deroga affinché il governo nazionale possa gestire direttamente quella montagna di soldi fino al 2013 e impiegarli in alcune opere pubbliche strategiche. Anche se questo stonerebbe con il federalismo e, problema ancora più grande, non piacerebbe a quei politici meridionali che a fare la brutta copia della Lega ci hanno preso gusto.          

Nessun commento:

Posta un commento