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Castigat ridendo mores

Bitcoin: ne sentite parlare in tv, ma sapete esattamente cos'è? Barnard spiega qui cosa ci sta piovendo addosso

"Non sono le teorie di un matto del web, ma una tecnologia, delle valute e un futuro dei pagamenti che è a 5 minuti dalla nostra vita. È la fine del sistema bancario e monetario così come lo abbiamo sempre conosciuto."


"Un giorno un anonimo con un nome fittizio giapponese si inventò una moneta elettronica globale chiamata Bitcoin che poteva essere scambiata senza passare da Stati, Tesoro e Banche Centrali, quindi senza controlli delle Autorità. Fino a pochi anni fa i Bitcoin erano la moneta sfigata dei narcos colombiani, o di altri ceffi che vendevano esplosivi ad Al-Nusra o ai Sauditi, o di altri pochi rari investitori e micro commercianti. Ma poi questa moneta elettronica ha cominciato ad attirare anche i Big della finanza. Perché?
La risposta sta non tanto nel volume d’affari del Bitcoin che era patetico, né nel Bitcoin in sé, quanto nel SISTEMA DI CIRCOLAZIONE E REGISTRAZIONE dei pagamenti che sosteneva il Bitcoin: il BLOCKCHAIN. Tra qualche anno tutto quello che voi spenderete, dal gelato all’auto nuova al capannone per l’azienda, sarà regolato dalla BLOCKCHAIN, e questo se da una piccola parte vi darà dei vantaggi, dall’altra sarà la più massiva e storica inculata monetaria e poi sociale dai tempi dei Babilonesi. E sta già arrivando.
La Blockchain è una tecnologia, prima di tutto. Un sistema DISTRIBUITO GLOBALMENTE di registrazioni di pagamenti disponibile in teoria alla visione di chiunque. Il fatto cruciale è che questo sistema di pagamenti, al contrario dell’euro, dollaro, yen, renminbi, corona, pesos ecc. non passa da un’autorità centrale come sarebbero le Banche Centrali delle valute, ma passa da un network di computer sparsi ovunque.
(...) La Blockchain è un prodigio d’informatica fatto di sole 200 linee di codici. Tutto qui. Ci si scambia valore elettronico registrato alla visione di tutti (in teoria) in pc visibili da tutti (in teoria) e quindi... chi ha più bisogno delle banche? Vi rendete conto che la Blockchain ha il potere di spazzare via 500 anni di storia delle banche e il loro business da multi migliaia di miliardi (di furti)? Ripeto: con la Blockchain il computer che registra l’acquisto della tua casa non starebbe più in Banca d'Italia, Unicredit o BNL, eh no! Sta in un qualsiasi buco del mondo.
Ovviamente mentre Blockchain, Bitcoin o Ethereum venivano sviluppati, non è che nelle Banche Centrali stavano a dormire. Questi hanno capito che da lì a poco si prendevano un pilone autostradale in quel posto e andavano a ramengo per sempre, e quindi si sono attrezzati anche loro a correre la gara della Blockchain.
(...) Questo futuro era nato dall'iniziativa di un 'anarchico', ma gli Stati e le
Banche Centrali non sono stati a dormire, e ora se lo pappano, e ci schiaffano sopra i regolamentatori e soprattutto il GRANDE FRATELLO DI TUTTI I GRANDI FRATELLI, quello che sa come hai speso 50 cent, o se hai passato la paghetta a tuo figlio, o se compri Viagra, o se bevi troppo, o che libri leggi, o se vai a puttane, o se sei in psicoterapia, o se non consumi certi prodotti, che malattie hai, su quali farmaci ti appoggi… ecc. La tua privacy di consumatore è polverizzata.
Il Blockchain rende poi possibile una tassazione spietata poiché lo Stato ha traccia di ogni centesimo che hai speso dando via libera a prelievi immensamente più vessatori degli studi di settore e dell’accertamento presuntivo. Così di nuovo la moneta sarà preda della dittatura dei Banchieri Centrali divenuti Banchieri Blockchain Centrali."

Quanto scritto sopra è un estratto di un articolo ("Macron, Le Pen per i polli. Blockchain, Ethereum per gli altri") pubblicato da Paolo Barnard sul proprio sito, www.paolobarnard.it

A sinistra radical chic, a destra radical "scioc". E il potere fa quello che vuole

L'elettore di sinistra, presso atto del fallimento dei grandi ideali del passato, si appassiona a cause estranee alle esigenze delle masse. A destra infuria una rabbia cieca contro ladri di polli e immigrati. Così i responsabili veri agiscono indisturbati.


Guardo con un misto di preoccupazione e compassione a quelli di sinistra, e sono tanti, che avendo visto fallire miseramente i grandi impianti ideologici (il comunismo prima e l'europeismo poi) in cui avevano creduto a suo tempo, concentrano tutto il loro interesse su obiettivi rispettabilissimi ma di importanza del tutto secondaria.

Capisco che un idealista per qualcosa deve pur combattere e che le battaglie per gli immigrati, per gli omosessuali, contro i fascisti (?), per la cultura "gender" siano anche appassionanti (per quanto discutibili), ma il problema è: alle cose serie quando pensiamo? Le grandi battaglie di una volta per i diritti sociali, per un'economia a misura d'uomo, dove sono finite? Guardate che chi non è affrancato dal bisogno non avrà mai la forza, il tempo, lo spirito per lottare per i diritti civili, questa è una legge immortale.

Riflettendoci bene, non posso non notare che in nove casi su dieci coloro che si infervorano esclusivamente per gay e presepi nelle scuole sono persone che il problema del pane l'hanno risolto in maniera più o meno definitiva, quindi giustamente i crimini sociali li possono ignorare bellamente (fatta eccezione per quelli che coinvolgono gli immigrati, a cui però guardano sempre in chiave idealista e astratta, quasi mai in termini di conseguenze socio-economiche concrete).


Resto ogni giorno più sconcertato nel vedervi e nel sentirvi, cari amici di sinistra. Mi sento sempre più isolato, anche perché dall'altra parte abbiamo i "Rete 4 fan" e gli ossessionati della Casta, ovvero quei connazionali che scatenano la loro rabbia cieca contro obiettivi di comodo, incapaci di individuare i responsabili veri del declino economico, i quali perciò continuano ad agire indisturbati. 


Il punto è che ormai la protesta è diventata monopolio della destra, che però la porta avanti in modo sconclusionato. Dall'altra parte abbiamo una sinistra che si è trasformata in qualcosa di irriconoscibile, incapace di dar vita a un impianto con cui individuare cause e soluzioni dei problemi veri. Una sinistra che non è più sinistra, perché troppo impegnata a inseguire obiettivi astrusi. Non a caso la sinistra estrema extraparlamentare porta avanti battaglie ben diverse, molto più simili a quelle della destra cosiddetta "populista" che a quelle della sinistra chic, e lo fa anche con una struttura ideologica coerente, ma le mancano numeri e visibilità mediatica. Parliamo di qualcosa che non attira più i benestanti della sinistra chic, e nello stesso tempo non riesce ancora ad attirare il dissenso oggi monopolizzato dalla destra "scioc".  

L'aumento dell'Iva in Gazzetta Ufficiale nel silenzio generale

Dal prossimo gennaio ci sarà un nuovo rialzo di quella che è in assoluto la tassa più distruttiva per l'economia. Una mazzata micidiale, eppure se ne parla molto poco: perché?


Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 24 aprile (qui potete trovare il decreto legge completo) è arrivata la conferma circa il nuovo, assurdo aumento dell'Iva a partire dal prossimo anno.
Su questo blog mi sono espresso già in diverse occasioni sui danni ingentissimi che provoca all'economia un'imposta che colpisce allo stesso tempo produttori, venditori e consumatori. Più delle tasse sulla casa, sui redditi o sugli apparecchi televisivi (giusto per citare alcuni dei prelievi più odiati) l'unica tassa che andrebbe significativamente ridotta o addirittura abolita è proprio l'Iva. E invece il nostro governo, seguendo una tendenza assai discutibile ma molto in voga nell'Ue, continua ad alzarla fino a farle raggiungere, a partire dal 2021, l'agghiacciante percentuale del 25 per cento, il tutto allo scopo, come al solito, di obbedire ai diktat di Bruxelles.
"Per quella agevolata del 10% - riferisce il Sole 24 ore del 25 aprile - l’incremento 2018 viene limitato all’11,5% invece di puntare al 13%, mentre per l’aliquota ordinaria del 22% la storia è più complessa: manovrina alla mano, dovrebbe passare al 25% nel 2018, al 25,4% nel 2019 per poi scendere al 24,9% nel 2020 e trovare pace al 25% dal 2021. A completare il quadro c’è lo slittamento al 2019 del ritocco delle accise sui carburanti, altro capitolo delle clausole."
Questo in soldoni è quanto accadrà tra otto mesi. Ora qui vorrei soffermarmi però su un aspetto piuttosto inquietante della vicenda, ovvero il fatto che la stampa, i sindacati e persino le opposizioni non hanno dato grande risalto a questa ulteriore, micidiale mazzata per la nostra economia. Lo stesso Sole 24 ore ne scrive quasi con "pudore" e senza i consueti approfondimenti, quasi fosse un ordinario fatto di cronaca. Pertanto, dopo aver riflettuto attentamente su questa situazione quasi surreale, sono giunto alle seguenti conclusioni.


1) Esiste una stampa - ma anche una parte del sindacato e alcune forze politiche che fingono di fare opposizione - completamente asserviti al governo pro-Ue e pro-finanza del Pd. In particolare, una parte maggioritaria e influente dell'informazione utilizza espedienti sempre più sofisticati per far giungere all'opinione pubblica alcune notizie in un certo modo o per non farle arrivare affatto. Per rendersene conto basta guardare, a posteriori, la differenza tra la realtà e il modo in cui la notizia in precedenza è stata diffusa.
2) Esiste una stampa di secondo piano, ma anche delle forze di opposizione, che semplicemente non approfondiscono le notizie divulgate dai canali ufficiali ma si limitano a leggere e pubblicare i comunicati così come sono. Lo so che ciò può sembrare incredibile, ma è esattamente quanto avviene in alcune redazioni ed è esattamente quanto fanno anche alcuni politici, a volte per faciloneria, altre per quieto vivere.
3) Il principale partito di opposizione in Italia, il Movimento Cinque Stelle, è favorevole all'aumento dell'Iva affinché si riduca il prelievo sui redditi (che al momento però rimane sostanzialmente inalterato), nella convinzione che spostare la tassazione dai redditi ai consumi aiuti l'economia. E' in pratica la stessa idea propugnata dal sistema bancario (chiedetevi perché) e dall'Unione europea (chiedetevi perché), il che la dice lunga, una volta di più, sui Cinque Stelle e sul loro essere allineati perfettamente al sistema sulle questioni cruciali.
4) Tutti gli esponenti più in vista del governo mostrano una spudoratezza sorprendente nel mentire ai cittadini, confortati in questo dall'appoggio dei più importanti organi di informazione. Ciò dimostra che oggi un capillare controllo dell'informazione, associato a una notevole capacità comunicativa che certamente non esclude la possibilità di affermare il falso o di travisare la realtà (geniale a tal proposito il sarcasmo di un articolo trovato sul web: "Buone notizie all'italiana: l'Iva diminuisce. Aumentando meno del previsto"), questo combinato, dicevo, può produrre una manipolazione orwelliana dell'opinione pubblica, a dispetto delle ridicole preoccupazioni della Boldrini sugli altrettanto ridicoli link-bufala che circolano sui social network. Sorge quasi il sospetto che la polemica sui fake di Facebook sia utilizzata come specchietto per le allodole per i fessi, allo scopo di coprire le bufale vere, quelle realmente pericolose diffuse in maniera sempre più scientifica dagli amici del presidente della Camera.

Per occultare l'aumento di una tassa come l'Iva bisogna avere una faccia di bronzo. Ovviamente è facile intuire che l'obiettivo del governo è rimandare l'innalzamento delle aliquote al dopo elezioni, che a questo punto potrebbero essere anticipate a novembre.
Quello che è sicuro è che gli italiani da gennaio avranno un grosso problema. I nuovi vincoli di bilancio europei (li rispettano solo Germania e Italia, ok, ma questo è un altro discorso) prevedono una riduzione del rapporto deficit-pil dall'attuale 2,7% all'1,5. Se per rispettare il vincolo criminale del 2,7 i governi italiani hanno dovuto prendere d'assalto la ricchezza del paese con misure devastanti, potete immaginare quali effetti avrà il perseguimento dell'1,5.
Non a caso l'alternativa all'aumento dell'Iva sarebbe stato il reperimento di 14 miliardi, che naturalmente non si possono trovare tagliando i costi irrisori della politica e della burocrazia che tanto appassionano gli italiani (scemi), ma attraverso tagli ben più sanguinosi al welfare, per esempio con un inizio di privatizzazione della sanità (mediante assicurazioni private) che in ogni caso è solo rimandato. Per ora "accontentiamoci" dell'Iva alle stelle.

Esistenza Commerciale e Cultura della Visibilità: due armi letali che hanno invertito il senso di marcia della Storia

Le inventarono due americani, Walter Lippman ed Edward Berneys, che così hanno disabilitato la partecipazione democratica dei cittadini, intontendoli, drogandoli, eliminandoli dalla scena.


“Due americani, Walter Lippman ed Edward Berneys, s’inventarono l’arma letale, quella che in pochi anni avrebbe realmente disabilitato la partecipazione democratica dei cittadini, intontendoli, drogandoli, eliminandoli dalla scena. Eccovi sfornate l’Esistenza Commerciale e la Cultura della Visibilità massmediatica, che erano le due ammiraglie dell’industria della fabbricazione del consenso per cui i due statunitensi sono passati alla Storia. Come si vedrà più avanti, questi concetti furono poi ripresi e rilanciati con assoluto vigore da altri uomini, per approdare a ciò che chiunque di noi oggi ha davanti a sé: masse inerti di cittadini che a milioni e milioni agiscono come robot la cui unica aspirazione è acquistare oggetti e adorare i ricchi e i famosi, anche quando le loro condizioni di vita obiettive sono ormai al limite della schiavitù, incapaci di un guizzo di attivismo persino quando sono minacciati dalla malattia terminale o dalla distruzione delle sopravvivenza della specie.

Dell’Esistenza Commerciale e della Cultura della Visibilità massmediatica sottolineo solo alcuni cardini, mettendo però in rilievo il micidiale coordinamento con cui agiscono: la prima porta gli individui a impiegare una fetta sempre crescente del loro tempo per acquisire mezzi per acquisire beni che gli acquisiscano autostima. Il motivo per cui vi è questo opprimente bisogno di confermare l’autostima sta nella seconda, che fin dalla più tenera età insegna ai cittadini che per Essere si deve essere Visibili, cioè contare, cioè essere ‘qualcuno’. I Visibili possono, ottengono, sono amati da molti e rispettati, hanno personalità riconosciute, sono vincenti, gli è permesso tanto. I non visibili non sono, proprio non esistono, non contano, non hanno potere, di amore ne vedono pochissimo, sono indistinguibili, sono la ripugnante massa, essi pagano sempre tutto, non gli sono concesse scappatoie. E chi si sente la massa non si piace, poiché viene perennemente sospinto al paragone coi Visibili dal martellamento massmediatico. Questo gli distrugge l’autostima. Ma senza autostima un essere umano non respira, soffoca, farà di tutto per ottenerla, si sente cioè una nullità. Ed ecco che di nuovo torna in gioco l’Esistenza Commerciale, che sussurrerà all’orecchio degli invisibili che se si vestiranno in un certo modo, che con quell’auto, che frequentando quel locale o acquisendo oggetti a ripetizione, ma ancor più se riusciranno a far parlare di sé, essi si avvicineranno ai Vip, ai Visibili, e la loro autostima sarà risollevata dalla polvere della massa.

Non è necessario qui elencare i conseguenti comportamenti di milioni di esseri umani, che si perderanno nello sfoggio di un certo paio di occhiali o nella corsa al denaro, persino nell’uso della violenza demenziale (uomini) e nell’umiliazione del proprio genere (le donne) pur di apparire o di esser citati una volta nella vita in Tv. Prede cioè senza speranza della trappola sopra descritta. Si aggiunga poi che, nello sforzo economico per accedere alle simulazioni di visibilità, gli individui s’impegneranno in ogni sorta di trappola finanziaria che in un circolo vizioso li incatenerà al sistema che li vuole annientare.

In questo processo le persone smarriscono ogni indipendenza di pensiero e di comportamento terrorizzate di perdere quel fittizio treno dell’autostima, ma soprattutto la loro energia mentale e di vita sarà quasi o spesso interamente assorbita, cioè annullata, da quello sforzo. La fine dei cittadini partecipativi. Oggi, infatti, l’Italia che con mezzi di comunicazione rudimentali e governata da un monoblocco di potere ecclesiastico metastatizzato ovunque riuscì a ribaltare il proprio destino con divorzio e aborto, cioè l’Italia che partecipava, è un sogno talmente remoto che non è raro trovare giovani nati anni dopo che stentano a crederci. 

Oggi, nell’era dell’apatia istupidita di lavoratori e sindacati a fronte della precarizzazione del lavoro – attenzione: hanno precarizzato una condizione essenziale alla sopravvivenza dell’essere umano, esattamente come se ci avessero precarizzato i globuli bianchi, hanno cioè “reso plausibile l’inimmaginabile” – il fermento delle classi lavoratrici che permisero a Giacomo Brodolini e Gino Giugni di emanare in Italia il più avanzato Statuto dei Lavoratori di tutto l’Occidente (02/05/1970) sembra una fantasia. Oggi, a fronte dell’erosione degli stipendi reali in tutte le nazioni del G8 (negli USA ristagnano dal 1973 ininterrottamente)con picchi di povertà in crescita fino a oltre l’11% della popolazione, ben 12.000 miliardi di dollari sono stati regalati a una cricca di criminali bancari che ci ha appena rovinati (sono 800 finanziarie italiane messe assieme); ciò è accaduto senza che un singolo scontro fra cittadini e polizia avvenisse a Roma, New York o Berlino.

Questo siamo noi ora, noi “meddlesome outsiders”. In altre parole, il piano Lippmann e Berneys ha trionfato: siamo ai margini, inebetiti, ci hanno eliminati. Non so se i lettori si rendono conto della gravità di questo.”

Tratto da Il più grande crimine, di Paolo Barnard.