Il blog aperto a tutte le idee orginali, alle opinioni coraggiose, alle riflessioni espresse senza peli sulla lingua
Castigat ridendo mores

L'aumento dell'Iva in Gazzetta Ufficiale nel silenzio generale

Dal prossimo gennaio ci sarà un nuovo rialzo di quella che è in assoluto la tassa più distruttiva per l'economia. Una mazzata micidiale, eppure se ne parla molto poco: perché?


Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 24 aprile (qui potete trovare il decreto legge completo) è arrivata la conferma circa il nuovo, assurdo aumento dell'Iva a partire dal prossimo anno.
Su questo blog mi sono espresso già in diverse occasioni sui danni ingentissimi che provoca all'economia un'imposta che colpisce allo stesso tempo produttori, venditori e consumatori. Più delle tasse sulla casa, sui redditi o sugli apparecchi televisivi (giusto per citare alcuni dei prelievi più odiati) l'unica tassa che andrebbe significativamente ridotta o addirittura abolita è proprio l'Iva. E invece il nostro governo, seguendo una tendenza assai discutibile ma molto in voga nell'Ue, continua ad alzarla fino a farle raggiungere, a partire dal 2021, l'agghiacciante percentuale del 25 per cento, il tutto allo scopo, come al solito, di obbedire ai diktat di Bruxelles.
"Per quella agevolata del 10% - riferisce il Sole 24 ore del 25 aprile - l’incremento 2018 viene limitato all’11,5% invece di puntare al 13%, mentre per l’aliquota ordinaria del 22% la storia è più complessa: manovrina alla mano, dovrebbe passare al 25% nel 2018, al 25,4% nel 2019 per poi scendere al 24,9% nel 2020 e trovare pace al 25% dal 2021. A completare il quadro c’è lo slittamento al 2019 del ritocco delle accise sui carburanti, altro capitolo delle clausole."
Questo in soldoni è quanto accadrà tra otto mesi. Ora qui vorrei soffermarmi però su un aspetto piuttosto inquietante della vicenda, ovvero il fatto che la stampa, i sindacati e persino le opposizioni non hanno dato grande risalto a questa ulteriore, micidiale mazzata per la nostra economia. Lo stesso Sole 24 ore ne scrive quasi con "pudore" e senza i consueti approfondimenti, quasi fosse un ordinario fatto di cronaca. Pertanto, dopo aver riflettuto attentamente su questa situazione quasi surreale, sono giunto alle seguenti conclusioni.


1) Esiste una stampa - ma anche una parte del sindacato e alcune forze politiche che fingono di fare opposizione - completamente asserviti al governo pro-Ue e pro-finanza del Pd. In particolare, una parte maggioritaria e influente dell'informazione utilizza espedienti sempre più sofisticati per far giungere all'opinione pubblica alcune notizie in un certo modo o per non farle arrivare affatto. Per rendersene conto basta guardare, a posteriori, la differenza tra la realtà e il modo in cui la notizia in precedenza è stata diffusa.
2) Esiste una stampa di secondo piano, ma anche delle forze di opposizione, che semplicemente non approfondiscono le notizie divulgate dai canali ufficiali ma si limitano a leggere e pubblicare i comunicati così come sono. Lo so che ciò può sembrare incredibile, ma è esattamente quanto avviene in alcune redazioni ed è esattamente quanto fanno anche alcuni politici, a volte per faciloneria, altre per quieto vivere.
3) Il principale partito di opposizione in Italia, il Movimento Cinque Stelle, è favorevole all'aumento dell'Iva affinché si riduca il prelievo sui redditi (che al momento però rimane sostanzialmente inalterato), nella convinzione che spostare la tassazione dai redditi ai consumi aiuti l'economia. E' in pratica la stessa idea propugnata dal sistema bancario (chiedetevi perché) e dall'Unione europea (chiedetevi perché), il che la dice lunga, una volta di più, sui Cinque Stelle e sul loro essere allineati perfettamente al sistema sulle questioni cruciali.
4) Tutti gli esponenti più in vista del governo mostrano una spudoratezza sorprendente nel mentire ai cittadini, confortati in questo dall'appoggio dei più importanti organi di informazione. Ciò dimostra che oggi un capillare controllo dell'informazione, associato a una notevole capacità comunicativa che certamente non esclude la possibilità di affermare il falso o di travisare la realtà (geniale a tal proposito il sarcasmo di un articolo trovato sul web: "Buone notizie all'italiana: l'Iva diminuisce. Aumentando meno del previsto"), questo combinato, dicevo, può produrre una manipolazione orwelliana dell'opinione pubblica, a dispetto delle ridicole preoccupazioni della Boldrini sugli altrettanto ridicoli link-bufala che circolano sui social network. Sorge quasi il sospetto che la polemica sui fake di Facebook sia utilizzata come specchietto per le allodole per i fessi, allo scopo di coprire le bufale vere, quelle realmente pericolose diffuse in maniera sempre più scientifica dagli amici del presidente della Camera.

Per occultare l'aumento di una tassa come l'Iva bisogna avere una faccia di bronzo. Ovviamente è facile intuire che l'obiettivo del governo è rimandare l'innalzamento delle aliquote al dopo elezioni, che a questo punto potrebbero essere anticipate a novembre.
Quello che è sicuro è che gli italiani da gennaio avranno un grosso problema. I nuovi vincoli di bilancio europei (li rispettano solo Germania e Italia, ok, ma questo è un altro discorso) prevedono una riduzione del rapporto deficit-pil dall'attuale 2,7% all'1,5. Se per rispettare il vincolo criminale del 2,7 i governi italiani hanno dovuto prendere d'assalto la ricchezza del paese con misure devastanti, potete immaginare quali effetti avrà il perseguimento dell'1,5.
Non a caso l'alternativa all'aumento dell'Iva sarebbe stato il reperimento di 14 miliardi, che naturalmente non si possono trovare tagliando i costi irrisori della politica e della burocrazia che tanto appassionano gli italiani (scemi), ma attraverso tagli ben più sanguinosi al welfare, per esempio con un inizio di privatizzazione della sanità (mediante assicurazioni private) che in ogni caso è solo rimandato. Per ora "accontentiamoci" dell'Iva alle stelle.