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Castigat ridendo mores

Ci vorrebbe una rivolta fiscale

Gli esempi di resistenza fiscale nella storia sono tanti. E anche gli Italiani, oggi, qualcosa potrebbero fare: dall'Ici ai carburanti, dal 5 per mille alle lotterie, all'oppressione fiscale si può reagire anche senza violare la legge

Non ho nessuna intenzione di tediarvi con un nuovo pistolotto contro le tasse. Quello che pensa l'Attaccabrighe sulla pressione fiscale è stato spiegato in numerosi articoli, in particolare in uno pubblicato tre mesi fa (per chi avesse voglia di darci una sguardo, eccolo qua (http://lattaccabrighe.blogspot.com/2011/09/ridurre-al-minimo-cio-che-e-pubblico-o.html). Ma la manovra proposta dal governo Monti ha fatto riemergere un dato drammatico: dal 1992, l'aumento della pressione fiscale non conosce limiti. In diverse occasioni abbiamo pensato che la misura fosse colma, che non si potesse andare oltre, un po' come il record dei 100 metri. E invece "zac": 9 e 79, arriva il nuovo primato.
Vado giù piatto. Dobbiamo continuare a farci spennare come polli all'infinito? Vogliamo veramente (e non solo iperbolicamente) fare la fine di grandi civiltà del passato, come l'Impero Romano, ed essere sepolti dai costi che gli apparati statali sostengono per mantenere se stessi? Non è forse il caso di dar vita a qualche atto di disobbedienza civile, di resistenza o di rivolta fiscale?
ESEMPI DEL PASSATO
Ribellarsi contro un fisco predone, anche senza violare la legge, non è impossibile. Tra poco lo dimostreremo. E oltretutto, la storia è piena di esempi di resistenza fiscale. Qui ne citeremo tre. Una famosa ribellione contro le tasse fu quella dei coloni americani che nel 1774 si rifiutarono di pagare le tasse alla madrepatria britannica. Fu l'inizio di una rivoluzione che portò alla conquista dell'indipendenza americana. Nel 1930, la campagna del Mahatma Gandhi per l'indipendenza dell'India ebbe uno dei suoi punti chiave in una protesta fiscale nei confronti degli occupanti britannici. Tale resistenza ebbe il suo culmine con la famosa marcia attraverso l'India. E metodi simili di disobbedienza civile, in relazione alle tasse, furono adottati anche da Martin Luther King.
Un caso che invece interessa noi da vicino fu quello della California, dove nel 1978 i cittadini chiesero e ottennero un referendum locale riguardante la tassazione delle case. La legge che ne venne fuori (la famosa "Proposition 13") rese illegale l'aumento delle imposte sugli immobili. E' un episodio che potrebbe servirci da esempio: l'Ici sulla prima casa, così come l'Imu prevista dal precedente governo, è la forma più odiosa di prelievo fiscale, perché va a colpire il patrimonio in un bene primario, per il quale molte famiglie si accollano mutui ultradecennali.
COSA FARE OGGI: CARBURANTI E LOTTERIE
Andando più nel concreto e nell'immediato, invece, qualcosa si potrebbe fare subito. Cominciando proprio dai carburanti, le cui accise (statale e regionale) hanno fatto salire i prezzi a livelli ormai intollerabili, soprattutto se si considera che tali aumenti si aggiungono a quelli scandalosi di autostrade e trasporti pubblici. Si dovrebbe perciò evitare di fare rifornimento ai distributori Agip, controllati dall’Eni e che garantiscono al ministero dell’Economia qualche miliardo di dividendi annui. E un'altra voce importante delle entrate del Tesoro sono ovviamente i Monopoli, a cominciare dai giochi e dalle lotterie. Sarebbe una forma di protesta clamorosa, se tutti gli Italiani boicottasero Lotto, Superenalotto, Totocalcio, scommese, Gratta e Vinci e chi più ne ha più ne metta.
In generale, dovremmo evitare di acquistare prodotti e servizi dello Stato, come l'energia elettrica per esempio, scegliendo soluzioni alternative e magari più economiche.
CINQUE PER MILLE E SCADENZE
E anche quando siamo proprio costretti a pagare, dobbiamo cominciare a farlo con più malizia e, soprattutto, senza regalare nulla allo Stato. Quindi attenzione quando si compila la dichiarazione dei redditi: meglio donare il 5 per mille ad un'associazione, anziché lasciare che venga incamerato automaticamente dall'erario. Né tantomeno bisogna essere superficiali su tutti gli acquisti deducibili, perché a volte la pigrizia ci porta a non conservare scontrini e fatture o, peggio ancora, a non essere ben informati su tutti gli acquisti che si possono "scaricare".
I lavoratori autonomi, infine, dovrebbero evitare di pagare alla scadenza tutti i tipi di imposte dovuti all’erario, quali ad esempio Iva, Ire (ex  Irpef) e addizionali, Irap, Irpeg, contributi Inps, effettuando il pagamento in ritardo di mesi o addirittura anni, e accollandosi in questo caso i costi delle penali che sono del tutto irrisori, nell’ordine del 6 per cento annuo sul dovuto. 
Si tratta di iniziative solo in apparenza velleitarie, perché se attuate da tutti costituirebbero un segnale forte all'indirizzo di una classe politica (italiana ed europea) le cui strategie di politica economica, ormai, non riescono ad andare oltre l'orizzonte limitato dell'imposizione fiscale indiscriminata. Il perché lo sapete, basta vedere gli sprechi pubblici presenti a tutti i livelli di governo. E purtroppo i normali strumenti democratici non bastano più per far sentire la nostra voce.     

5 commenti:

  1. sono anni che faccio così :)pago in ritardo e se posso,non pago proprio!
    per i carburanti purtroppo sto in una zona che è servita malissimo dai trasporti e se non hai il tuo mezzo personale sei tagliato fuori.
    ci sono i pulmini (200 nelle ore mattutine) ma solo per portare i ragazzi a scuola,per i lavoratori c'è solo un emerito cazzo!ci avete dissanguato!!
    politici,andate a morì bastardi!

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  2. è interessante la forma di lotta, per boicottare i servizi dello stato, il problema per i vari giochi offerti è che aumentando le tasse più gente ricorre al gioco sperando di sanare la situazione familiare e poi ci sono i giocatori compulsivi (e sono parecchi)per il boicottaggio dell'Agip sono d'accordo, tanto utilizzo quasi sempre le pompe bianche.

    cordiali saluti

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  3. Ciao bologninof. Sono con te, al giorno d'oggi capiscono solo il denaro e lì dobbiamo colpirli.
    Io nel mio piccolo sono anni che evito tutto ciò che ha a che fare con l'impero berlusconiano
    Mi rifornisco alla Shell anche per altri motivi.
    Il mio 5\1000 lo do a Legambiente. ecc. ecc. ecc

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  4. Questi sono i politici nazionali! Ti rincoglioniscono di promesse in campagna elettorale, poi ti inchiappettano come vogliono, tanto, una volta eletti il coltello dalla parte del manico ce l'hanno loro e lo usano per loro e per i loro amici, non certo per aiutare chi li ha votati.
    Definirli bastardi è nulla!

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  5. Io non ho mai fatto un rifornimrnto in pompe eni, ci sono molti alti punti a costi peraltro inferiori. Evito tutto cio' che in qualche modo possa essere legato a qualsiasi politico.

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