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Castigat ridendo mores

Vivendi-Mediaset è una questione esclusivamente politica

Pensare che dietro l'azione dei francesi ci sia solo una strategia aziendale è da ingenui. La posta in palio è molto più grossa: è il controllo (politico) dell'informazione. 


Sulla vicenda Vivendi-Mediaset ho un retropensiero. 
Sulla mia pagina facebook ho già lanciato più di una volta il sospetto che, durante la recente campagna referendaria, Berlusconi abbia in qualche modo aiutato Renzi attraverso le proprie televisioni, e in particolare Canale 5. Si sarebbe trattato di un favore necessario a chi oggi è al potere, un aiuto finalizzato a tutelare gli interessi delle proprie aziende, anche in considerazione del fatto che Forza Italia è ormai lontana dalle posizioni di comando.
Probabilmente c'era già il sentore che Vivendi potesse tentare una scalata con le modalità alquanto scorrette a cui abbiamo assistito. Non è un mistero che le multinazionali neomercantili francesi e tedesche vorrebbero ottenere attraverso il controllo dei contenuti mediatici ciò che faticano a ottenere tramite la politica (vedi fallimento del referendum, dimissioni del premier e costante crescita dei grillini), la qual cosa non dispiacerebbe neanche ai poteri forti nostrani filoeuropeisti.
Insomma, Berlusconi e Confalonieri, avendo fiutato che poteva accadere qualcosa (o addirittura in seguito a minacce vere e proprie) avrebbero messo la rete ammiraglia a sostegno del Sì, contando di utilizzare questo favore nel caso in cui, una volta finiti sotto attacco francese, sarebbe stato necessario chiedere l'aiuto del governo per respingerlo.

Al di là delle dichiarazioni di facciata, è evidente che Mediaset si ritrovi ora con le spalle al muro, costretta a chiedere l'intervento del governo (con tutto ciò che ne consegue) e probabilmente a rafforzare ulteriormente la propria linea editoriale filoeuropeista e filomondialista anche nelle altre reti rimaste finora su posizioni più di opposizione o, come amano dire il Vero Potere e i suoi accoliti, "populiste". 

Il giornalismo che vorremmo, quello vero

Tra complottisti da strapazzo, media che fanno i megafoni del potere e altri che si illudono di combatterlo inseguendo i ladri di polli, il panorama dell'informazione è sempre più desolante.


È evidente che il complottismo che dilaga sul web non faccia altro che alimentare ulteriore disinformazione. Dall'altro lato, però, è altrettanto palese che il vero potere, nel quadro delle democrazie moderne, non può compiere le proprie porcherie alla luce del sole e in modo sfrontato come invece poteva fare il potere dell'antico regime. 

Quest'ultimo era legittimato, se lo riteneva necessario, ad agire in modo da favorire esclusivamente gli interessi delle élite, e tutto questo senza doversi nascondere.

Nelle democrazie di oggi, per quanto ormai sempre meno rappresentative di un'autentica sovranità popolare, il vero potere deve obbligatoriamente manovrare nell'ombra nel momento in cui fa gli interessi dell'1% a scapito della collettività.

Ecco perché i mezzi di informazione non dovrebbero limitarsi a piazzare il microfono davanti alla bocca dei rappresentanti del vero potere affinché essi raccontino la propria visione della realtà, ma dovrebbero invece dubitare, scavare, indagare allo scopo di portare alla luce le malefatte antidemocratiche delle élite. E potete star tranquilli che le élite lavorano sempre per tutelare i propri interessi di nicchia, altrimenti che potere sarebbe?

Nel mondo dell'informazione esistono organi o singoli giornalisti realmente indipendenti che combattono le battaglie giuste al fine di portare a conoscenza dell'opinione pubblica le dinamiche legate agli interessi e alle conseguenti decisioni politiche del vero potere? Sì, ci sono, ma si tratta di realtà emarginate che raramente raggiungono il grande pubblico. Un panorama davvero desolante, che provoca il paradosso di un'opinione pubblica mai così istruita come oggi e allo stesso tempo mai così disinformata, almeno in rapporto agli straordinari mezzi di cui dispone.

NOTA BENE. Per "vero potere" si intendono i grandi potentati industriali e finanziari, soprattutto quelli che hanno una sfera d'influenza sovranazionale, nonché i politici e gli intellettuali che li sostengono; non certo, quindi, i rubatacchini della "Kasta", i quali peraltro difficilmente ruberebbero pennuti se facessero parte del vero potere. Pertanto anche quegli organi di informazione che danno l'impressione di fare giornalismo d'inchiesta solo perché denunciano i rubapolli, rendono in realtà un servizio sostanzialmente inutile e quel che è peggio fuorviante. Non parliamo poi di quei siti web schierati dalla parte opposta, i quali per smentire le fesserie dei complottisti da strapazzo si sforzano di difendere qualsiasi narrazione venga divulgata dai politici e dai loro megafoni del mainstream. Difficile trovare le parole adatte per definire questi ultimi poveracci.

Tra mancette e zero virgola: l'economia ai tempi dell'euro

Barnard: "La notizia dell’anno è che il ministero delle Finanze e quello del Lavoro italiani, con alla testa Padoan e Poletti, hanno trasferito i loro uffici nelle profondità dei Laboratori nazionali del Gran Sasso dedicati allo studio della fisica delle particelle."

"La notizia dell’anno è che il ministero delle Finanze e quello del Lavoro italiani, con alla testa Padoan e Poletti, hanno trasferito i loro uffici nelle profondità dei Laboratori nazionali del Gran Sasso dedicati allo studio della fisica delle particelle.
Il motivo è semplice: L’ECONOMIA DEI MICRO D.
Come noto, nei sotterranei del Gran Sasso sono in opera apparecchiature sofisticatissime per l’individuazione dei corpi più microscopici che esistono nell’universo. Ora, i sopraccitati ministri, e Renzi con loro, hanno speso ormai anni nel tentativo di scovare nell’economia italiana almeno qualche infinitesimale traccia di progresso, tale da poter essere visibile almeno col microscopio elettronico e quindi annunciabile alla stampa nazionale. Ma ahimè nei locali di Roma questo risultò impossibile. Ed ecco la pensata di Padoan-Poletti-Renzi: con l’aiuto dei fisici delle nano particelle del Gran Sasso scoveremo qualcosa, e Repubblica/Corriere/Tg potranno annunciare qualcosa. Nasce così in Italia…
L’ECONOMIA DEI MICRO D.
Tradotto: nasce la nuova epoca dell’economia dei micro dati, e mi riferisco a un fenomeno di assuefazione di massa che gli italians hanno digerito, secondo il quale il grande pubblico e la maggioranza dei media accetta che un’economia sia rappresentata, con tripudio televisivo del politico, da numeri visibili appunto solo dagli scienziati dei Laboratori nazionali del Gran Sasso. L’annichilimento del cervello italians arriva oggi anche a questo.
Per dirla in metafora, solo pochi decenni fa un’arancia era accettata come tale dal cittadino se si trattava di oggetto sferico, stava nel pugno di una mano e si poteva mangiare. Oggi gli italians accettano come arancia un putino di pennarello arancione. Sindacati in testa a tutti come sempre.
Eccoveli in una sintesi tascabile i grandiosi MICRO DATI dei notabili successi dell’economia italiana made in UE (e PD).
La crescita: “Nel secondo trimestre il governo si aspetta un miglioramento da ‘crescita zero’ al +0,1-0,2% del PIL” (Istat). Urka! La Cina in crisi nera cresce del 7%, e della stessa cifra crebbe l’Argentina dopo il default del 2002. E guarda che coincidenze: l’Italia dal 1948 al 1980, cioè gli anni del boom stratosferico della nostra economia, ebbe una pressione fiscale dal 25% al 30%, e guarda che coincidenza, oggi con ‘crescita zero’ siamo a pressioni fiscali del 44% di media con cuneo fiscale al 47,6%. Ma la grandiosa cifra sbandierata del governo delle nano particelle è una crescita al +0,1-0,2%.
Le aziende: Purtroppo, qui, neppure sotto al Gran Sasso si è scovato un singolo segno di vita. Il Purchasing Managers Index (indice di salute aziendale) delle italiane è crollato ai minimi da venti mesi a quota 49,8 punti (sotto i 50 punti è stagnazione assoluta, sopra i 55 è crescita modesta). Qui neppure i micro dati, sorry.
Occupazione: Passata la truffa dei 750.000 finti nuovi occupati a tempo indeterminato, ma lì ancora Poletti non stava nelle viscere dell’Abruzzo, ecco la situazione: da febbraio a oggi i tempi indeterminati crescono fulmineamente dello 0,3%! Per tutta la gran fanfara dell’operazione sgravi-assunzioni, il governo ha stanziato meno di 2 miliardi e mezzo all’anno per sette anni, che portentosa generosità! Si pensi che nel 2008 la FED americana stanziò letteralmente in un giovedì notte 1.000 miliardi di dollari per tamponare, e solo come prima misura, la crisi. La Germania oggi stanzia 15 miliardi di euro in mezzo anno solo di sgravi fiscali per le aziende, per incoraggiare le assunzioni. Due e qualcosa contro 1000 e contro 15. Poi Renzi ha tagliato i bonus assunzioni, e il promesso taglio del costo del lavoro è scomparso dal programma.
Renzi punta però sulla produttività! Sapete cosa vuol dire? Questo: avete cento cani affamati (lavoratori) e solo 50 ossa da dargli (posti di lavoro in un’economia paralizzata). Allenate i cani come pazzi perché imparino ad acchiappare le ossa, li fate correre come pazzi, e poi sempre di più e di più, ma là fuori ci sono sempre solo 50 ossa da mangiare, e per forza 50 cani rimarranno sempre a secco anche se diventeranno dei mostri di corsa (produttività). Non altri commenti necessari.
Di certo nei cunicoli del Gran Sasso alla ricerca di una microtraccia di posto di lavoro creato da dare alla stampa, nessuno pensa che è un secolo che l’economia Keynesiana e Mosleriana hanno già proposto su basi totalmente fattibili i Programmi di Piena Occupazione Transitoria, dove con 100 cani affamati il governo crea 2.000 ossa per loro, non l’impressionante numero di 50.
L’emergenza povertà e disoccupazione: Annunciato un maestoso piano Marshall per l’Italia che vanta quasi 5 milioni di poveri assoluti e milioni di giovani i cui genitori alla loro età avevano uno standard di vita triplo, se non quadruplo (rapporto McKinsey dell’agosto 2016). Eccolo il maestoso piano: un sostegno (indefinito) per chi guadagna meno di 3.000 euro all’anno. Urka!Così ricchi? Ma lo meritano davvero? Poletti, dopo che come già detto la FED stampò in una notte 1.000 miliardi di dollari per gli americani nei guai, conta di arrivare alla gigantocifra di 750 milioni di euro per il cosiddetto popolo dell’Isee. Intanto le monetine sganciate oggi forse arriveranno, forse, a 800.000 italiani alla fame su 5 milioni.
Poi il Sud. Qui il governo non ci fa mancare nulla. Due soldini per donne, giovani e disabili in cerca di lavoro, ma… ma… due soldini europei! neppure di Roma. E poi Renzi e Poletti attingerannofantastilioni dai cosiddetti Tesoretti per aiutare i servi della gleba dell’Eurozona, e fra parentesi vi dicono che, bè, ehm…, sì sono gli stessi Tesoretti che dovevano servire alle infrastrutture e al soccorso ai terremotati. Due penne all’Amatriciana per festeggiare gli ennesimi centesimi dell’asfissia economica? Ah!, dimenticavo, il Premier ci dice poi che più o meno la metà dei soldi che saranno stanziati per la plebe italiana alla fame saranno messi dalle Regioni, eh certo!, quelle che già navigano nell’oro dei Patti di Stabilità… Ma che ‘largesse’ di cifre e numeri!
Sulla disoccupazione ecco un’altra sbalorditiva ondata di MICRO D.: con all’orizzonte la decimazione certa delle Casse Integrazione Straordinaria e in Deroga, già previste dal governo, Polettielargisce generosamente ben 12 mesi di Straordinaria in più, inchiniamoci a questo benefattore evangelico. E dalle particelle dell’infinitesimale cosmico arrivano, per aiutare i 35-40 mila lavoratori esodati delle nove aree di crisi industriali complesse di Piombino, Termini Imerese, o Livorno e Gela, o Taranto e Trieste – arrivano ben 500 euro al mese e per un solo anno quando a fine dicembre gli scadranno gli ammortizzatori sociali. Cifre incalcolabili (nel senso che non hanno abbastanza numeri per essere calcolate).
Pensioni: Per gli italiani che le avranno intorno ai 72-82 anni, saranno quello che le buste arancioni vi hanno detto. Ma non si possono certo ignorare i pensionati minimi, e allora ecco che la fisica delle particelle economiche ha scovato la grande offerta Renziuna sorta di quattordicesima per chi prende meno di 750 euro di pensione al mese (da ritirare se non si è già morti di stenti, se no sfiga, come da testo del decreto). Sono 50 euro al mese in più, cioè una spesa al Conad per un singolo (che mangi poco) per 2 giornate, come da me calcolato ieri.
Bè, rileggetevi i dati di questa gloriosa nuova era economica italiana, l’era dei MICRO D. Credo che le Evangeliche briciole fatte cadere dalla tavola del ricco fossero rinoceronti arrostiti in confronto. E queste miserabili briciole di centesimi vengono elargite a un Paese alla disperazione mentre la Merkel ci succhia per la sua Europa fetida la bella cifra di 58,2 miliardi all’anno. Solo con quelli il governo potrebbe riemergere dalle profondità del Gran Sasso e avere la faccia di presentarsi ai media con delle cifre, CIFRE, non nanoparticelle.
Tutto questo è una tragedia, che potrebbe essere evitata con un voto del parlamento: Italexit.
Possibile? Eh cari lettori, ho scritto, insegnato, mostrato in tutta Italia e anche nei media nazionali per 7 anni il come. Rileggetevi la Mosler Economics e il mio lavoro. Rileggetevi cosa può fare una nazione con sovranità monetaria e non affetta dalla ‘Isteria del Deficit’, ma soprattutto che sia fuori dal più grande progetto economico criminale della Storia umana: la UE.
Intanto welcome nella New Era dell’economia dei MICRO D., mentre vagate tutti intontiti nel vero problema del Paese: la Raggi, espressione di ancora un’altra ‘prima mondiale’ italiana: I MACRO D. (d sta per…)"

paolobarnard.info

Attacchi al voto popolare e deliri di superiorità: gli europeisti hanno perso la testa

La Brexit ha fatto emergere il vero volto dei sostenitori dell'unità europea, i quali si stanno lanciando in proposte indecenti su possibili limiti al diritto di voto. Intanto sono partite campagne di stampa a pieno organico per prevenire nuove avventure referendarie


Dopo la Brexit stanno venendo fuori delle cose imbarazzanti, sotto alcuni aspetti divertenti, ma soprattutto molto rivelatrici sulla vera natura di certi partiti, dei loro esponenti e simpatizzanti, nonché di un fenomeno storico come l'Unione europea.
Sentendo parlare di "democrazia graduale", limiti al diritto di voto, patenti di cittadinanza (?), disprezzo per il voto degli ultra 50enni, capisco finalmente perché in tutti questi anni nessuno di questi AristoDem ha mai battuto ciglio sulla struttura antidemocratica dell'Unione europea, la quale - ricordiamolo - ha un governo (la Commissione) composta da membri nominati da lobby finanziarie e grandi industriali e che detiene, oltre al potere esecutivo, anche quello legislativo.
Evidentemente a queste forze politiche e ai loro elettori va benissimo che ci sia un direttorio elitario-oligarchico sovranazionale con poteri eccezionali e non controllabili.
 Non so se ridere o preoccuparmi nel vedere come certa gente stia mostrando il suo vero volto.

Intanto, la campagna martellante per dissuadere gli italiani dal fantasticare su eventuali avventure referendarie anti-Ue è già partita. Tutto il mainstream, con una organicità e una capillarità da fare invidia ai regimi totalitari, si è ancora più scatenato sui presunti pericoli di un'uscita da questo rigurgito neofeudale chiamato Unione europea. Ovviamente senza documentare mai nulla con dati reali, ma basandosi solo su congetture se non addirittura su argomentazioni risibili.
Insomma, il terrorismo mediatico la fa da padrone in queste ore mettendo d'accordo tutti: dalle tv di Berlusconi alla Rai controllata dal governo, da La7 a Sky tg24, dai grandi quotidiani a quelli di nicchia tipo Il Giornale o Il Manifesto.
Si presume che la strategia possa avere successo, perché si sa che gli italiani sono propensi a dare retta alle analisi sintetiche e superficiali, mentre per capire cosa sono veramente Unione europea ed Eurozona sarebbe necessario un approfondimento di carattere storico e tecnico-economico troppo impegnativo per l'elettore medio.


Del resto, con un'informazione così schierata, qualsiasi fandonia diventa verità inattaccabile se porta acqua al mulino europeista. E' il caso, per esempio, della sedicente petizione online lanciata nel Regno Unito all'indomani della Brexit per chiedere di ripetere il referendum. Per la stampa non solo quelle firme erano tutte rigorosamente britanniche, ma tra quei firmatari c'erano anche molti "pentiti". Resta un mistero su quali dati si basassero queste indicazioni. Ma tant'è: a distanza di ventiquattr'ore si è scoperto che non solo poteva votare chiunque, indipendentemente dalla nazionalità, ma che si poteva anche votare più volte. Insomma, una petizione con numeri ben poco attendibili, sulla cui scarsa credibilità peraltro il mainstream ha preferito sorvolare anche dopo che sulla rete era stata svelata questa mezza bufala.

Quanto al tema del voto degli anziani, evito qui di commentare la tragicomica situazione sociale che vede una generazione di giovani senza lavoro né futuro che si scaglia contro anziani con pensioni da fame. Dico solo che se i giovani che una volta credettero nell'Europa unita, oggi, da anziani, non vedono l'ora di scappare, sarebbe il caso di chiedersi il perché di questo ravvedimento, invece di trattarli alla stregua di vecchi babbei con lo sguardo rivolto al passato. Sul ruolo delle nuove generazioni, invece, da un po' di tempo vado controcorrente, avendo maturato la convinzione che ci sia ben poco da fidarsi dei giovani e della loro capacità di incidere nella sfera politica. Nonostante un livello di istruzione mediamente molto elevato, sia da candidati che da elettori dimostrano di avere non solo scarse conoscenze, ma anche una visione della società superficiale e poco proiettata al futuro, oserei dire "alla giornata", il che non è colpa loro visto che riflette le loro condizioni lavorative e di vita. Ma resta il fatto che, prima di osannare il ruolo degli under 30 nella politica, bisognerebbe metterli nelle condizioni economiche e sociali per contare (e per capirci) qualcosa.

Che buffi, questi europeisti!

Saverio Tommasi ha tutte le ideologie di manipolazione mentale per asservimento delle élite.




Dal blog di Nicolas Micheletti.

«Parlo di nuovo di Tommasi perché è l'europeista più buffo che c'è.
Tommasi inoltre è un immigrazionista, un femminista, un clericalista, un pinkwasher (quelli che strumentalizzano il tema LBGT), insomma...le ideologie di manipolazione mentale per asservimento delle élite ce l'ha tutte. Complimenti per la collezione.
Tommasi è quello che dichiara che se un islamico si dichiara islamico e uccide degli innocenti non è per forza islamico. Per usare le sue parole:
"Come se domani li rapinasse un tipo con la maschera da Superman e loro denunciassero alla polizia che è stato Superman perché quello, cazzo, diceva di essere Superman e c'aveva pure la faccia uguale spiccicata a quella di Superman. E che fosse una maschera, cioè un mèro travestimento per non essere riconosciuti, a loro non importava un'emerita mazza."
Però se un nazionalista si dichiara nazionalista e uccide degli innocenti allora è colpa del nazionalismo, di tutti i nazionalisti, di tutta la destra, di tutti quelli contro l'UE, e ovviamente, immancabile, è colpa anche di Salvini.
Peccato che stavolta il colpevole non si sia dichiarato mai nazionalista. E peccato che a detta di suo fratello era semplicemente un "malato mentale".
"Mio fratello non è violento, e non è per niente schierato politicamente." ha dichiarato al The Telegraph.
Peccato anche che, anche se i media hanno citato il ristoratore testimone Hicham Ben Abdallah di aver sentito "First Britain", cioè "Prima l'Inghilterra" (ma anche il nome di un movimento patriottico inglese) Abdallah abbia dichiarato "No, non è vero. Non l'ho mai sentito."
Queste sono cose che fanno riflettere.
Non voglio fare il complottista, però negli anni 50-60 la CIA creò un programma illegale e clandestino di esperimenti sugli esseri umani chiamato MK-ULTRA che aveva tra le varie cose il compito di creare "assassini inconsapevoli". Molti pazienti su cui fecero questi esperimenti erano persone affette da disturbi mentali.
Questa è storia.
Il progetto è stata una teoria cospirazionista fino a pochi anni fa, fino a quando non vennero fuori i documenti pubblici. MK-ULTRA durò fino al 1973, e ancora oggi non sappiamo (noi popolo) quali obiettivi e risultati abbia prodotto.
Quindi ripeto: non voglio fare il complottista. Però stiamo attenti.
Margaret Thatcher diceva sempre "dove c'è il dubbio si porti la fede."
Io invece vi dico: "dove c'è la fede si porti il dubbio."
Sempre.»