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Castigat ridendo mores

Il giornalismo che vorremmo, quello vero

Tra complottisti da strapazzo, media che fanno i megafoni del potere e altri che si illudono di combatterlo inseguendo i ladri di polli, il panorama dell'informazione è sempre più desolante.


È evidente che il complottismo che dilaga sul web non faccia altro che alimentare ulteriore disinformazione. Dall'altro lato, però, è altrettanto palese che il vero potere, nel quadro delle democrazie moderne, non può compiere le proprie porcherie alla luce del sole e in modo sfrontato come invece poteva fare il potere dell'antico regime. 

Quest'ultimo era legittimato, se lo riteneva necessario, ad agire in modo da favorire esclusivamente gli interessi delle élite, e tutto questo senza doversi nascondere.

Nelle democrazie di oggi, per quanto ormai sempre meno rappresentative di un'autentica sovranità popolare, il vero potere deve obbligatoriamente manovrare nell'ombra nel momento in cui fa gli interessi dell'1% a scapito della collettività.

Ecco perché i mezzi di informazione non dovrebbero limitarsi a piazzare il microfono davanti alla bocca dei rappresentanti del vero potere affinché essi raccontino la propria visione della realtà, ma dovrebbero invece dubitare, scavare, indagare allo scopo di portare alla luce le malefatte antidemocratiche delle élite. E potete star tranquilli che le élite lavorano sempre per tutelare i propri interessi di nicchia, altrimenti che potere sarebbe?

Nel mondo dell'informazione esistono organi o singoli giornalisti realmente indipendenti che combattono le battaglie giuste al fine di portare a conoscenza dell'opinione pubblica le dinamiche legate agli interessi e alle conseguenti decisioni politiche del vero potere? Sì, ci sono, ma si tratta di realtà emarginate che raramente raggiungono il grande pubblico. Un panorama davvero desolante, che provoca il paradosso di un'opinione pubblica mai così istruita come oggi e allo stesso tempo mai così disinformata, almeno in rapporto agli straordinari mezzi di cui dispone.

NOTA BENE. Per "vero potere" si intendono i grandi potentati industriali e finanziari, soprattutto quelli che hanno una sfera d'influenza sovranazionale, nonché i politici e gli intellettuali che li sostengono; non certo, quindi, i rubatacchini della "Kasta", i quali peraltro difficilmente ruberebbero pennuti se facessero parte del vero potere. Pertanto anche quegli organi di informazione che danno l'impressione di fare giornalismo d'inchiesta solo perché denunciano i rubapolli, rendono in realtà un servizio sostanzialmente inutile e quel che è peggio fuorviante. Non parliamo poi di quei siti web schierati dalla parte opposta, i quali per smentire le fesserie dei complottisti da strapazzo si sforzano di difendere qualsiasi narrazione venga divulgata dai politici e dai loro megafoni del mainstream. Difficile trovare le parole adatte per definire questi ultimi poveracci.

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