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Castigat ridendo mores

Altro che populismo: la contestazione anti-Euro ha basi scientifiche

"Deriva nazionalista" o "populista": con queste espressioni vuote di senso si cerca di liquidare sbrigativamente un fronte culturale alimentato dalle teorie di fior di studiosi, che hanno aperto gli occhi alla gente dopo 30 anni di lavaggio del cervello


Secondo Napolitano si tratta di "una pericolosa deriva nazionalista e populista", secondo Letta "sono movimenti che lasciano solo macerie". L'oggetto di queste due recenti dichiarazioni sono le correnti di pensiero, i movimenti sociali, i partiti politici anti-Euro, che si stanno facendo largo nel continente in maniera sempre più dirompente.
In realtà, a Letta verrebbe da rispondere che le macerie, semmai, sono quelle lasciate proprio dal sistema-euro, mentre a Napolitano bisognerebbe ricordare che il vezzo di liquidare sbrigativamente le idee diverse attraverso le espressioni usate da lui (e non solo da lui), nasconde due pesanti lacune, una più gigantesca dell'altra: una grave carenza di argomenti con cui eventualmente contrastare i critici della moneta unica; un metodo di comunicazione che ha come obiettivo il lavaggio del cervello, perché la gente comune capisce che la parola "deriva" è un qualcosa di negativo, tanto più se pronunciata dal presidente della Repubblica... Caro presidente: alla deriva, semmai, stanno andando le istituzioni, abbarbicate nella difesa di un qualcosa di indifendibile.
In realtà, Napolitano sa benissimo che il fronte anti-Euro è alimentato da teorie validissime formulate da fior di studiosi, addirittura da premi Nobel, e poi divulgate, grazie soprattutto alla Rete, da operatori dell'informazione a vario titolo, alcuni dei quali molto autorevoli.
Parecchie di queste fonti - dagli studiosi dell'americana Mosler Economics agli economisti italiani Alberto Bagnai e Claudio Borghi Aquilini, dai giornalisti anti-sistema come Paolo Barnard e Andrew Spannaus a quelli specializzati in economia come Ernesto Preatoni - sono state più volte menzionate su questo blog e sulla pagina facebook con decine di articoli.
In particolare, le teorie della Mosler Economics Modern Money Theory (Me-Mmt) sono quelle che presentano la maggiore carica distruttiva per il sistema-Euro. Questa scuola di economia di cui fa parte anche un premio Nobel come Paul Krugman, e le cui idee sono diffuse in Italia dal giornalista Paolo Barnard, ha dimostrato in maniera incontrovertibile che un sistema in cui uno Stato non può emettere la moneta e può ottenerla soltanto dal prelievo fiscale o, al limite, chiederla in prestito ai mercati finanziari, è in realtà un'invenzione diabolica per imprigionare gli Stati democratici in una camicia di forza, lasciandoli alla mercé dei mercati finanziari e delle grandi multinazionali, che si ritrovano un esercito di lavoratori sottoccupati e disoccupati disponibili a basso costo, oltre che aziende pubbliche e private in vendita a prezzi di saldo. La Me-Mmt ha dimostrato inoltre che il famigerato "debito pubblico" non solo non è e non è mai stato un problema, dal momento che il debito dello Stato corrisponde al centesimo alla ricchezza dei suoi cittadini; ma anche che il concetto stesso di "debito pubblico" non ha senso, visto che al debito dello Stato corrisponde un uguale credito, in moltissimi casi detenuto da comuni cittadini.
La Me-Mmt ha dimostrato infine che l'inflazione è uno spauracchio agitato spesso a sproposito, o meglio, col proposito preciso di giustificare le politiche di austerità, e in quest'ottica fa capire che è di gran lunga preferibile avere un bassissimo tasso di disoccupazione e un'inflazione un po' più alta, piuttosto che avere un'inflazione contenuta con tassi di disoccupazione a due cifre.
In pratica qui stiamo parlando della demolizione di un sistema di abbindolamento che è stato portato avanti per oltre trent'anni, ovvero da quando, in Italia e non solo, è scoppiata l'isteria da deficit. Invito perciò i lettori a leggere e a studiare, perché purtroppo l'economia continua ad essere un campo di studio riservato a pochi specialisti, mentre oggi dovrebbe essere al primo posto nel bagaglio culturale di elettori ben informati. Di seguito riporto alcuni miei articoli utili allo scopo: Capire perché questo Euro ci ridurrà alla fameUscire dal pantano dell'Euro è possibile: ecco comeDebito pubblico, ovvero l'asservimento di una nazione. Per avere informazioni più dettagliate e meglio documentate, invito poi a visitare i siti personali di Claudio Borghi Aquilini, Alberto Bagnai, Ernesto Preatoni e soprattutto di Paolo Barnard i cui interventi, per chi trovasse pesante la lettura, si possono trovare anche su "You Tube" in decine di filmati. Sarebbe infine altamente istruttivo leggere il libro "Il più grande crimine", 85 pagine che si possono scaricare gratuitamente da Internet.
C'è solo l'imbarazzo della scelta. L'ostilità verso l'Euro non è affatto una deriva, ma una ribellione tra le più scientificamente fondate che si ricordino.