Il blog aperto a tutte le idee orginali, alle opinioni coraggiose, alle riflessioni espresse senza peli sulla lingua
Castigat ridendo mores

A sinistra radical chic, a destra radical "scioc". E il potere fa quello che vuole

L'elettore di sinistra, presso atto del fallimento dei grandi ideali del passato, si appassiona a cause estranee alle esigenze delle masse. A destra infuria una rabbia cieca contro ladri di polli e immigrati. Così i responsabili veri agiscono indisturbati.


Guardo con un misto di preoccupazione e compassione a quelli di sinistra, e sono tanti, che avendo visto fallire miseramente i grandi impianti ideologici (il comunismo prima e l'europeismo poi) in cui avevano creduto a suo tempo, concentrano tutto il loro interesse su obiettivi rispettabilissimi ma di importanza del tutto secondaria.

Capisco che un idealista per qualcosa deve pur combattere e che le battaglie per gli immigrati, per gli omosessuali, contro i fascisti (?), per la cultura "gender" siano anche appassionanti (per quanto discutibili), ma il problema è: alle cose serie quando pensiamo? Le grandi battaglie di una volta per i diritti sociali, per un'economia a misura d'uomo, dove sono finite? Guardate che chi non è affrancato dal bisogno non avrà mai la forza, il tempo, lo spirito per lottare per i diritti civili, questa è una legge immortale.

Riflettendoci bene, non posso non notare che in nove casi su dieci coloro che si infervorano esclusivamente per gay e presepi nelle scuole sono persone che il problema del pane l'hanno risolto in maniera più o meno definitiva, quindi giustamente i crimini sociali li possono ignorare bellamente (fatta eccezione per quelli che coinvolgono gli immigrati, a cui però guardano sempre in chiave idealista e astratta, quasi mai in termini di conseguenze socio-economiche concrete).


Resto ogni giorno più sconcertato nel vedervi e nel sentirvi, cari amici di sinistra. Mi sento sempre più isolato, anche perché dall'altra parte abbiamo i "Rete 4 fan" e gli ossessionati della Casta, ovvero quei connazionali che scatenano la loro rabbia cieca contro obiettivi di comodo, incapaci di individuare i responsabili veri del declino economico, i quali perciò continuano ad agire indisturbati. 


Il punto è che ormai la protesta è diventata monopolio della destra, che però la porta avanti in modo sconclusionato. Dall'altra parte abbiamo una sinistra che si è trasformata in qualcosa di irriconoscibile, incapace di dar vita a un impianto con cui individuare cause e soluzioni dei problemi veri. Una sinistra che non è più sinistra, perché troppo impegnata a inseguire obiettivi astrusi. Non a caso la sinistra estrema extraparlamentare porta avanti battaglie ben diverse, molto più simili a quelle della destra cosiddetta "populista" che a quelle della sinistra chic, e lo fa anche con una struttura ideologica coerente, ma le mancano numeri e visibilità mediatica. Parliamo di qualcosa che non attira più i benestanti della sinistra chic, e nello stesso tempo non riesce ancora ad attirare il dissenso oggi monopolizzato dalla destra "scioc".  

Nessun commento:

Posta un commento