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Castigat ridendo mores

Meglio lo sfascio che schiavi di Bruxelles

Il governo Letta era nato per rilanciare l'economia, non per obbedire all'Europa ad ogni sforamento dello zero virgola. Ora prepariamoci a tutto, ma meglio una deflagrazione che una morte lenta e inesorabile

Lo dico subito: non saprei chi votare se si dovesse andare a elezioni anticipate, non riesco a vedere nulla di credibile nel panorama politico e ho le idee assai confuse, come credo la maggior parte degli italiani. Forse il Movimento Cinque Stelle, se veramente mettesse in pratica le tanto sbandierate posizioni antieuro, potrebbe essere l'unica scelta possibile, ma faccio fatica in ogni caso a fidarmi di una forza politica che sembra essere di pura e semplice opposizione.
Fatta questa doverosa premessa, devo dire in tutta franchezza che non riesco proprio a comprendere le misteriose ragioni per le quali molti italiani gridano al disastro, come se la fine del governo Letta fosse motivo di frustrazione, e non, come invece dovrebbe essere, di liberazione. Messo a capo di un esecutivo di larghe intese che avrebbe dovuto rinegoziare con l'eurozona i parametri di bilancio nel tentativo di dare una boccata d'ossigeno ad un'economia in caduta libera, Letta si è limitato invece a seguire le orme di Monti, obbedendo come un cagnolino ai diktat di Bruxelles, dove ogni sforamento dello zero virgola da parte dell'Italia viene visto come un attentato alla stabilità dell'Euro.
I lettori, però, devono smetterla di credere alle favole che raccontano la tv e i giornaloni. Gli intenti degli "amici" europei, in realtà, sono ben altri. Con la scusa della stabilità, costringono il governo italiano a imporre sacrifici sanguinosi ai cittadini, con il risultato di impoverire il paese per poi poterne acquistare più facilmente le industrie pubbliche e private a prezzi di saldo. E c'è inoltre chi si avvantaggia da un'Italia in difficoltà per evidenti ragioni di concorrenza. I Monti e i Letta allora? Sono solo dei burattini? Proprio così. D'altra parte, in mancanza di consenso popolare, non avrebbero alcuna possibilità di guidare un esecutivo se non prestandosi ad agire come uomini di fiducia di Bruxelles e Berlino. I partiti come il Pd e il PdL? Ci vuole poco a mettere loro la museruola, non solo perché anche tra le loro file abbondano persone che rispondono ai tecnocrati europei della Trojka e ai club esclusivi di banchieri e industriali, ma soprattutto perché basta sventolare la minaccia sinistra dello spread (manovrabile a piacimento), che li danneggerebbe enormemente in termini elettorali, per farli desistere dai propositi di "ribellione".
Chi oggi grida alla catastrofe lo fa per opportunismo, per fingere di ergersi a rappresentante della responsabilità. Balle! Con il "meglio a tirare a campare che tirare le cuoia" di andreottiana memoria a cui Letta si stava ispirando, non si campa affatto. L'Italia ha bisogno in questo momento di detassazioni massicce senza vincoli di bilancio troppo restrittivi, perciò non si può assistere per una settimana allo spettacolo deprimente di un premier che ripete fino alla nausea "abbiamo sforato il limite del 3%, dobbiamo assolutamente rientrare". E' un qualcosa che ti fa montare una rabbia furiosa, perché poi i fatti dimostrano che quanto più si aumentano le tasse, più vanno peggio tutti i dati economici: consumi, disoccupazione, produzione industriale, entrate del fisco, debito pubblico. E per dirla tutta, sono stufo anche della solita storia che tutti i mali dell'Italia dipendono dagli stipendi dei politici. Beh, non so come dirvelo, cari lettori, però vi chiedo soltanto: quand'è che la pianteremo con questa stronzata? Quand'è che vi metterete a studiare una buona volta? La politica, sommando tutti i livelli di governo, ci costa 7 miliardi di euro all'anno, sicuramente un po' troppi; ma anche dimezzando questo costo, risparmieremmo 3 miliardi e mezzo, una somma che, in uno Stato che ha una spesa pubblica di 800 miliardi, è il resto del caffè. Ci sono troppi sprechi nella pubblica amministrazione? Ma guarda! E cosa pensate, che negli altri paesi la burocrazia statale non costi nulla, che gli sprechi esistano solo in Italia?
E allora, come facciamo a rispettare i parametri di Maastricht? Per questa domanda ho una risposta volgare e una educata. Ok, opto per quella educata. Semplicemente non vanno rispettati, vanno rifiutati, vanno fatti saltare, devono scomparire dalla vita del nostro paese per sempre. La moneta unica non sovrana è una truffa colossale, un'invenzione diabolica per impedire agli Stati di spendere adoperando le proprie monete nazionali. E uno Stato che non può spendere, o non può indebitarsi, quando la propria economia ne ha bisogno, è uno Stato finito, destinato al fallimento, in balia dei mercati finanziari che possono pretendere qualsiasi interesse sul suo debito perché quello Stato, non avendo una propria moneta, dipende completamente da loro. Ecco dove nasce lo spread e la speculazione, altro che crisi di governo dei miei stivali. Studiate! Ovviamente tutto questo impianto regge se ci sono uno o due Stati-guida che ottengono solo vantaggi da questa situazione. Ogni riferimento alla Germania di Kohl e alla Francia di Mitterand è fortemente voluto.

Su Berlusconi ho un'idea tutta mia di cui parlerò in un prossimo articolo. L'unica cosa certa è che il Cavaliere ormai appartiene al passato e che in Italia bisogna andare oltre i governicchi supini all'euro, ma anche oltre Berlusconi. Se non altro, comunque, ci ha fatto un bel favore togliendoci Letta e Saccomanni dalle scatole. Irresponsabile? Forse, ma per l'Italia oggi è meglio una deflagrazione totale che una morte lenta e inesorabile alla quale comunque siamo condannati se continueremo a seguire le dottrine folli dei trattati europei. D'altra parte, è inutile che il Pd e Letta continuino a prenderci in giro con la storia dell'irresponsabilità: Berlusconi ha dato un contributo fondamentale alla nascita del governo Letta, e ora che è stato condannato, loro tentano di sbatterlo fuori dal Senato prima del tempo rendendo retroattiva la legge sull'incandidabilità, che è una cosa non propria ortodossa, oltre che scorretta nei confronti del principale alleato. In pratica, vorrebbero stare al governo col sostegno di Forza Italia, ma senza avere Berlusconi tra i piedi. Sembra troppo assurda come pretesa, ecco perché ho questo dubbio: chissà se nel Pd non avessero già previsto tutto, espulsione dal Senato, caduta del governo ad opera dei berlusconiani, conseguente rottura con Napolitano e addio grazia per il Cavaliere. Davvero molto responsabili.         

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