Presto o tardi anche l'Italia, al pari della Grecia, sarà fuori dall'eurozona. I sacrifici non sono bastati, tanto vale tornare alla lira subito, anziché farci spennare per niente. Una terza via? Esiste, ma ci vorrebbe una rivoluzione

Ma pur riconoscendo l'ovvietà che un ritorno alla vecchia moneta metterebbe in ginocchio la nostra economia, almeno nei primi anni, qualcuno può spiegarci allora a cosa sono serviti in Grecia i licenziamenti dei dipendenti pubblici, le tasse, i tagli, gli enormi sacrifici, se poi questo Paese ha dovuto comunque dichiarare il default? Forse ci si illude che la situazione dell'Italia sia diversa, ma proprio qui sta l'errore.

Alla luce di tutto ciò, non si capisce a che pro noi dovremmo continuare ad essere martellati a colpi di tasse, di balzelli e di tagli indiscriminati (perché questo avverrà anche nei prossimi anni, mettetevi l'anima in pace), per poi essere costretti ad uscire dall'eurozona lo stesso. Tanto vale, quindi, uscire subito, anziché farci spennare per niente. Delle conseguenze più o meno catastrofiche abbiamo già detto, ma tanto quelle le subiremo in ogni caso (per i possibili scenari del dopo-euro, non necessariamente negativi, vi rimandiamo a questo vecchio articolo-->Ritorno alla lira: cosa accadrebbe?).
Il ritorno alla vecchia moneta, per la verità, si potrebbe anche evitare, a patto però che si verifichi almeno una delle due seguenti condizioni. Giudicherete da soli, poi, quanto queste due speranze possano essere realistiche.

Sembrerebbe uno scenario plausibile, ma in realtà è molto difficile che ciò avvenga. Non c'entra la Merkel, come tutti pensano. C'entra invece il fatto che la Germania è il paese che più si è avvantaggiato dalla crisi dell'eurozona, soprattutto perché, avendo un'economia più in salute, i suoi prodotti hanno potuto sbaragliare tutta la concorrenza, Italia in primis.
I tedeschi preferirebbero, semmai, fare un nuovo Euro del Nord, più forte di quello attuale, che invece resterebbe in corso nell'Europa del Mediterraneo. E proprio in questo senso si stanno muovendo da tempo.
O PER SALVARE L'ITALIA 2) Avviene qualcosa a metà strada tra il rivoluzionario e il miracoloso. I governi italiani capiscono che l'unico modo per risollevare l'economia ed uscire dal pantano del debito è quello di far ripartire in quinta la produttività del Paese. Come? Nell'unica maniera possibile, ovvero con un abbassamento drastico della pressione fiscale, in stile governi Reagan e Tatcher. All'inizio, probabilmente, le entrate fiscali diminuirebbero, ma con una pressione fiscale più giusta, di sicuro diminuirebbe anche l'evasione. E in ogni caso, una volta rilanciata l'economia riducendo sensibilmente il peso delle tasse che grava sulle spalle di imprese e consumatori, gli introiti fiscali tornerebbero sicuramente a salire, probabilmente a livelli mai visti prima e tali non solo da mantenere almeno inalterato il livello dei servizi pubblici fondamentali, ma anche da poter avviare una seria modernizzazione delle infrastrutture. Ovviamente, per poter imprimere questa svolta, all'inizio sarebbe necessario tagliare gli sprechi pubblici a tutti i livelli. Ma tagliarli sul serio. Sto pensando la stessa cosa a cui state pensando voi: ipotesi decisamente NON REALISTICA.
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